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Passatempi e passioni

  Solo le cose quasi irrinunciabili: Ovviamente, sempre e comunque pareri assolutamente personali !  

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  Leggere... diciamo che un giorno passato senza leggere qualcosa mi sembra un giorno irrimediabilmente perso. Quali letture ? Un po' di tutto, senza particolari pregiudizi di genere ma con qualche idiosincrasia. Ad esempio, se mi annoiano le prime righe metto giù e cambio libro, senza andare avanti più di tanto. Mi rendo conto che non sia il massimo della professionalità, come lettore: per dire, con i dischi mi comporto esattamente al contrario, e prima di decidere se un disco mi piace o meno lo ascolto almeno un paio di volte.
Difetto grave ? Solo uno dei tanti...

E tra i generi preferiti, senz'altro occupano un rilievo particolare i fumetti.

I racconti di Lovecraft illustrati da Alberto Breccia, per dire; o il "Batman" di Frank Miller, tetro come un temporale, o "Watchmen" di Alan Moore e Dave Gibbons. "Watchmen": dopo quel fumetto, uscito nel 1986, ogni supereroe, da allora e per sempre, ebbe la propria ombra, senza potersene separare più...

Ed allora restano le cose che si possono trovare in edicola, e non che roba buona non ce ne sia, in giro...
 
  Logo PK PK mi è stato fatto conoscere da Alessandro "JonVon" Vannini ed è stato una piacevole sorpresa. Paperinik aveva qualcosa di insoluto, di irrisolto, mancava qualcosa... un po' di terribili nemici, di superaccessori, di altissima tecnologia et voilà ! Una grafica un po' più "mossa", un ritmo sostenuto da sceneggiature sempre di qualità, un fumetto godibilissimo. Almeno, nella prima serie... adesso il taglio è divenuto più "metropolitano" con un dialogo forse un po' meno frizzante di quello della prima serie. Ovviamente, parere assolutamente personale !  
  Per Spawn il discorso è ancora diverso: scoperto casualmente grazie ad una recensione su un settimanale, mi sono occorsi diversi numeri e parecchie letture per cominciare a capirci qualcosa. Certo, facilmente fraintendibile; magari a qualcuno piace per gli aspetti meno importanti e più "splatter"; d'altra parte chissà perché, quando ne parlo come di "una grande storia di amore ed avventura" non mi si crede... a mio avviso, per i temi che vengono toccati e per il modo in cui vengono trattati, è un fumetto solo per adulti; cosa ben diversa da un fumetto "per adulti soli".

Poi, i classici...
Spawn Marquee  
  PeanutsCharles Monroe Schultz, "Sparky" per gli amici.
Se ne è andato, insieme ai suoi Peanuts, il 13 febbraio 2000, in punta di piedi, con la grazia e l'educazione che ci si aspetterebbe da un gentiluomo, qual'era.
Tutto quello che poteva essere detto e scritto di lui e della sua opera è stato detto e scritto; per conto mio, nella mia incapacità di fare di meglio, solo la gratitudine per migliaia e migliaia di storie regalateci ed un senso di immeritato privilegio per averle potute leggere; e, naturalmente, per poterle continuare a leggere.
 
  Garfield
Grasso, pigro, prepotente, ingordo, egoista. Insomma, avrebbe potuto essere un umano come tanti, ed invece è un gatto assolutamente speciale. Insomma, Garfield, di Jim Davis.
Perché mi piace tanto ? Bella domanda... dev'essere perché è talmente pieno di difetti da farmi dimenticare i miei, o forse perché anche lui si scontra ogni settimana con il lunedì. Lo so, lo so, ai gatti il lunedì non fa assolutamente nessun effetto particolare, ma spesso lo fa a me, e tanto basta per sentire di aver trovato un compagno nella disgrazia... :-)
 
  Calvin e Hobbes
Calvin ed Hobbes, di Bill Watterson. Il soggetto sembrerebbe scontatissimo: un ragazzino terribile che ha paura dei mostri nascosti sotto il letto, una mamma ed un papà normalissimi, quasi noiosi; le solite scaramucce solastiche con i compagni e con la maestra... ma se si aggiungono un pupazzo di tigre e la fantasia di Watterson, si arriva a storie sempre irresistibili, che a volte arrivano persino a rasentare la poesia.
 
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  La musica... mi piace pensarla come una compagna a fianco nelle cose che faccio, e quante volte mi sono ritrovato a lavorare di notte con la sola compagnia della radio a basso volume (e magari una gatta sul pavimento, a fissarmi).
Ed ancor oggi tra i primi gesti della giornata c'è l'accensione della radio, e tra gli ultimi il suo spegnimento. la uso come un sfondo sonoro, un suono d'accompagnamento... Generi preferiti ? quelli che mi piacciono :-) anche qui senza pregiudizi e con le solite idiosincrasie. Il rap non mi scalda, mentre a periodi finiscono in cuffia Cab Calloway, Glenn Miller, Frank Zappa, Fiorella Mannoia, J.S.Bach, Tom Waits... gran confusione, vero ? D'altra parte, qualcuno del settore ha detto che "la musica si divide in buona musica e cattiva musica" e quindi forse non è il caso di preoccuparsi di altre distinzioni.

Tra i mille rammarichi che mi porto appresso, senz'altro c'è anche il non aver imparato a suonare almeno uno strumento: adesso so che mi avrebbe arricchito e ripagato ben più della spesa di tempo e fatica che mi sarebbe costato allora. Ma all'epoca, quando avrei potuto, ero troppo piccolo per capirlo...
 
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  Un link dovrebbe essere sufficiente, a riguardo:  

La Cucina dei Linkers

  frutto di tante ore rubate al riposo, da me e da Maria Teresa Dettori, grande ispiratrice, complice e splendida compagna d'avventura. (visitate le sue pagine, ed inviatele i vostri complimenti !)

Adesso poi, la cucina va anche di moda: dappertutto dispense e fascicoli e comparsate di blasonatissimi cuochi in TV e nei giornali, vezzeggiati e coccolati da politici, giornalisti e via così. Eppure continua a ronzarmi in testa il ricordo (vado a memoria) di una frase di Paul Bocuse, che più o meno diceva: "Cucina è quando alzi il coperchio e l'odore è buono, e mangi, e poi ne prendi ancora un po' ". Questo ricordo della semplicità che dovrebbe esserci sempre, in cucina, detto da un cuoco insignito della Legion d'Onore Francese, mi conforta, nell'attuale diluvio di rucola e tagliate e carpacci.
 

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